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Cento anni di Giovan Giacomo Giordano: Il medico che unì scienza ed etica

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  • Sep 12
  • 3 min read

di Antonio Giordano

Il 12 settembre 2025 ricorreranno cento anni dalla nascita di mio padre, Giovan Giacomo Giordano (1925–2011), anatomopatologo napoletano che ha lasciato un segno indelebile nella medicina italiana e internazionale. Crescere accanto a lui mi ha permesso di capire quanto scienza, ambiente, salute e responsabilità civile siano strettamente connessi, e quanto l’impegno costante per il bene comune debba orientare la nostra vita.


Rimane scolpita nella mia memoria una sua espressione che spesso ripeteva: “Prima devi essere uomo, e poi uomo di scienza”. Per mio padre, la qualità umana precedeva sempre la competenza scientifica, e questo principio ha guidato ogni sua scelta. Di questi insegnamenti mi sono nutrito, avendo avuto il privilegio di condividere il suo percorso, le sue sfide e le sue convinzioni.


Uno scienziato lungimirante


Per oltre sessant’anni, mio padre insegnò Anatomia e Istologia Patologica all’Università di Napoli Federico II, oggi Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, pubblicando più di 300 lavori scientifici. Le sue ricerche approfondirono i meccanismi dei tumori e i legami tra inquinamento e malattie oncologiche.


Fu il primo in Italia e tra i pionieri internazionali a introdurre anticorpi monoclonali e tecniche di biologia molecolare nella diagnostica oncologica, rivoluzionando la disciplina e aprendo la strada alla medicina di precisione. Al suo fianco, mia madre, Maria Teresa Sgambati, sostegno quotidiano fondamentale, gli consentì di portare avanti le ricerche e le battaglie etiche che hanno segnato la medicina italiana. Crescere in quella famiglia significava respirare la costante dedizione alla scienza e al servizio degli altri.


Il suo Libro bianco “Salute e Ambiente in Campania” denunciava già negli anni ’80 le emergenze ambientali oggi note come “Terra dei Fuochi”. Nel 1984 dimostrò che non esiste una soglia sicura di esposizione all’amianto, anticipando il bando in Italia del 1992.


Etica prima di tutto


Nel 1987, denunciò irregolarità in un concorso all’Istituto Tumori “Fondazione Pascale” di Napoli, affrontando logiche clientelari e favoritismi. Alcuni colleghi accettarono compromessi poco edificanti in cambio di posti di lavoro per i figli e altri vantaggi, a discapito della tutela della sanità pubblica. L’episodio fu raccontato in un’intervista-inchiesta RAI da Cesare Maltoni e il giornalista Sergio Zavoli, in presenza dell’allora ministro della Sanità, definendo quell’azione una delle pagine più oscure della storia della sanità italiana. Con Tangentopoli, quel sistema venne travolto, confermando la coerenza etica di mio padre.


Lo scienziato davanti al mistero


Tra i tanti incarichi prestigiosi, ricordo con orgoglio che mio padre fu chiamato anche per esaminare le stimmate di Padre Pio. Affrontò il compito con rigore scientifico e imparzialità, mettendo a disposizione professionalità e metodo anche in contesti di grande risonanza pubblica e spirituale.


Sempre con il medesimo rigore, partecipò insieme al suo maestro, il Professore Pietro Verga, all’autopsia sul celebre criminale Lucky Luciano, morto improvvisamente all’aeroporto di Capodichino. Grazie a quell’esame accurato, venne chiarita la causa naturale del decesso, restituendo verità in un caso che aveva suscitato clamore internazionale.


Per lui la scienza non era mai separata dall’onestà intellettuale e dalla responsabile ricerca della verità.


Riconoscimenti e memoria


Ricevette premi come il Nazionale “Guido Dorso” (1976) e la nomina a Professore Emerito alla Temple University (2001). Nel 2010 venne istituito il Polo scientifico Giovan Giacomo Giordano, che ancora oggi premia studiosi in Italia e negli USA. Nel 2019, il Sindaco di Corbara, Pietro Pentangelo, dedicò a lui il centro civico polivalente Giovan Giacomo Giordano.


Un’eredità viva


Mio padre resta per me e per tanti un modello di scienza al servizio dell’uomo. La sua vita ispira le nuove generazioni di ricercatori: fare ricerca non basta, bisogna metterla al servizio della collettività, con rigore, integrità e attenzione all’ambiente e alla salute dei cittadini. Crescere accanto a lui è stato un privilegio, e il suo esempio continua a guidarmi ogni giorno.

 
 
 

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