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Il valore dell’attesa: lo insegna a tutti noi la “gestazione della madre” – di antonio giordano


Antonio Giordano

Antonio Giordano* – Vivere il tempo sospeso dell’attesa di un evento è nella nostra percezione sensoriale e per la sfera emotiva, al pari di uno spazio bianco, dilatato e di ineguagliabile potenza espressiva, che stravolge il computo delle ore e dei giorni.


L’attesa è produttiva e positiva perché ci prepara al premio di vedere realizzato il nostro progetto. Ci rende capaci di valutare il carico di emozioni, il valore che attribuiamo all’evento sperato. L’avvento è il tempo liturgico dell’attesa per eccellenza, che si compie perfettamente “nella gestazione della Madre” ed è il primo monito che ci giunge integro nella sua validità: le cose belle si fanno aspettare, a dispetto del mantra dei nostri giorni: “tutto e subito”.


L’immediatezza del risultato non è sempre proporzionale al piacere raggiunto, che non si ha il tempo di assaporare o di imprimerne nella memoria la portata. La gravidanza cambia il corpo della donna che ha davanti un percorso di ben 9 mesi, affinché si formi il corpo del nascituro, mentre gli ormoni, gli estrogeni e il progesterone, aumentano costantemente al pari della relaxina, fondamentale per istruire la muscolatura al momento del parto. L’ossitocina, gioca un ruolo essenziale nell’attesa in gravidanza poiché non solo agisce al fine di regolare la gestazione e il parto provocando le contrazioni, ma favorisce l’attaccamento emotivo madre-figlio.


In tempi frenetici come i nostri in cui il valore dell’attesa nel tempo reale è sottostimata, la fisiologia della gravidanza e l’attesa del nascituro ci insegnano i valori della lentezza, delle cose fatte in natura con i tempi giusti, quelli della vita. Il mistero della vita si serve dell’attesa e ce la insegna. L’attesa è essa stessa un piacere, ci dice Gotthold Ephraim, e nel caso della donna gestante, l’attesa è carica di emozione e preoccupazioni, che laddove tutto proceda secondo natura e nel migliore dei modi, vanno vissute con cauto ottimismo.


Cautela e prudenza accompagnano i cambiamenti fisiologici ed emotivi della donna che si avvia al parto, con il ritmo cadenzato e lento di milioni di anni prima, quando tutto è cominciato, insegnandoci che nonostante il progresso e la fretta, restiamo umani ad attendere al mistero profondo e unico della vita.


*presidente Sbarro Institute di Filadelfia – professore Università di Siena, ha coordinato il gruppo programma ambiente e salute Pnrr per il Ministero della Sanità


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