Originariamente pubblicato su: Sud Reporter
Antonio Giordano – Analizzando il report stilato dalla Japan Geriatrics Society, una delle più prestigiose società di studi sulla vita degli over 65, l’amore dopo gli “anta” allungherebbe la vita e farebbe bene alla salute, migliorando e conservando le capacità cognitive, consentendo di riscoprire la gioia di vivere e mantenendo “attivi” in un progetto di vita a due che stimola la produzione di dopamina, noradrenalina e feniletilammina, neurotrasmettitori che inondano il corpo, scatenando reazioni fisiologiche positive e che aiutano ad allungare la prospettiva di vita.
In pratica, l’età non ci rende “immuni” dall’innamoramento, ma è di fatto “l’amore che protegge il nostro cervello e il nostro corpo dall’avanzare dell’età”. Il pensionamento “anticipato” della vita affettiva è quindi un vecchio ed obsoleto clichè, complice le condizioni generali che ci consentono di arrivare agli “anta” ben nutriti, curati e con un adeguato bagaglio culturale, tale da respingere le mezze misure del vivere ed a favore del “coraggio di ricominciare”.
Un amore che attraversi una fascia d’età tanto delicata e importante ha il potere di instillare la “capacità di sopravvivere all’usura del tempo”. L’osservatorio sulla Terza Età dell’Università Cattolica di Roma spiega come le patologie abbiano “meno peso” sulla vita degli uomini e delle donne nella fascia 60/65 in poi, raccomandando di curare la sfera affettiva al pari dell’esercizio fisico e della sana alimentazione, poiché amare è “un farmaco naturale” che riempie la vita, rendendola appagante. Un vero e proprio elisir di lunga vita se si pensa che gli over 65 innamorati, da studi accreditati, vivono meglio e più a lungo grazie all’equilibrio psicofisico che beneficia del bagno ormonale, rispetto ai vedovi o single.
Una ricercatrice americana Ruth Ray-Karpen della Wayne State University di Detroit sulla rivista Gerontologist attesta che le donne sono più attive e curiose della vita rispetto a quelle del secolo scorso e più aperte a cambiare la loro esistenza recidendo rami secchi, relazioni ormai esaurite, per ricominciare da capo, altrove.
Indubbiamente, in quest’ottica di visione propositiva ed ottimistica della vita, l’amore non solo è la chiave per la longevità ma ha la potenza generatrice di “rinnovare una fascia d’età” di persone che tengono ad essere informate, attive e curiose impegnando il loro tempo in modo costruttivo, soprattutto riguardo ad una maggiore attenzione alla sfera affettiva e sentimentale.
presidente Sbarro Institute di Filadelfia – professore Università di Siena, ha coordinato il gruppo programma ambiente e salute Pnrr per il Ministero della Sanità
Comments