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«Il Sovrano Impero delle Leggi da Filangieri ai giorni nostri»: il successo dell’incontro all’Università Federico II


Antonio Giordano nominato socio onorario dell’Accademia Filangieri; a Eleonora Bruno, Raffaele Cananzi ed Emilia Morra il Premio Filangieri per giovani giuristi


Antonio Giordano nominato socio onorario dell’Accademia Filangieri; a Eleonora Bruno, Raffaele Cananzi ed Emilia Morra il Premio Filangieri per giovani giuristi

Grande affluenza nell’aula Pessina dell’Università Federico II per l’incontro di studi “Il Sovrano Impero delle Leggi: da Filangieri ai giorni nostri”. L'iniziativa, organizzata dal Dipartimento di giurisprudenza dell’Università Federico II e dall’Accademia Filangieri con il patrocinio del Comune di Napoli e del Museo Filangieri, ha celebrato il 250° anniversario della pubblicazione delle “Riflessioni politiche su l'ultima legge del sovrano” di Gaetano Filangieri, e si è concluso con l’annuncio dei soci nuovi onorari dell’Accademia Filangieri e dei vincitori della terza edizione del Premio Filangieri per giovani giuristi.

 

Grande affluenza nell’aula Pessina dell’Università Federico II per l’incontro di studi “Il Sovrano Impero delle Leggi: da Filangieri ai giorni nostri”. L'iniziativa, organizzata dal Dipartimento di giurisprudenza dell’Università Federico II e dall’Accademia Filangieri con il patrocinio del Comune di Napoli e del Museo Filangieri, ha celebrato il 250° anniversario della pubblicazione delle “Riflessioni politiche su l'ultima legge del sovrano” di Gaetano Filangieri, e si è concluso con l’annuncio dei soci nuovi onorari dell’Accademia Filangieri e dei vincitori della terza edizione del Premio Filangieri per giovani giuristi.

 

«Pensare al valore delle leggi come dispositivo regolativo del vivere sociale è particolarmente importante e di alto valore educativo. L'educazione alla legalità passa attraverso il riconoscimento del valore e della funzione delle leggi, come ci insegna Filangieri» ha dichiarato Maura Striano.

 

Costanzo Jannotti Pecci ha aggiunto: «Ricordare con un Premio destinato a dei giovani studiosi la lezione di Filangieri è un’iniziativa molto apprezzabile, di cui va dato merito alla Federico II. L’insegnamento di Filangieri per molti versi è ancora attuale. Ci dice che la civiltà si basa anche sulla certezza del diritto, che deve prevalere sull’arbitrio di un monarca assoluto o di un moderno dittatore. Soltanto all’interno di un ordinamento fondato sul diritto vi sono libertà economica, tutela della proprietà, garanzia della validità dei contratti. Dallo Stato di diritto derivano vantaggi anche per la nazione nel suo insieme, visto che la libertà economica genera maggiore ricchezza. Filangieri ci ha insegnato anche l’importanza di valori come solidarietà, giustizia sociale, ancora oggi fondamentali, al di là dell’evoluzione dei tempi e dell’affinamento di teorie necessari per adeguarli a un contesto rivoluzionato dall’innovazione tecnologica».

 

«Sono felice che il Premio Filangieri stia crescendo di anno in anno. È un modo per far rivivere questo mio illuminato antenato e attraverso i lavori che esaminiamo ci rendiamo conto di quanto sia contemporaneo il suo pensiero. Con il premio, peraltro, si ha modo di fare rivivere anche la figura, altrettanto grande, del nipote che volle il Museo Filangieri, al quale il Sindaco Manfredi ha ridato risorse ed energia, per permettere ai napoletani ed ai tanti turisti che visitano la nostra Città di conoscerlo e apprezzarlo» Riccardo Imperiali di Francavilla.

 

Fabio Ferraro ha aggiunto: «L’incontro promosso dall’Accademia Filangieri ha riguardato un tema di stringente attualità per l’Unione europea: lo Stato di diritto. Il Corso di Perfezionamento che ho l’onore di dirigere ha più volte affrontato questo argomento in passato e continuerà ad occuparsene nel corso di quest’anno accademico. Sebbene siano trascorsi secoli dalle riflessioni di Filangieri, i principi di civiltà giuridica discussi nelle sue opere non possono darsi per acquisiti definitivamente. Occorre tenere sempre alta la guardia contro il rischio di regresso e tale compito spetta non solo alle Istituzioni europee, ma anche a ciascun cittadino europeo. Ci auguriamo pertanto che la formazione in diritto dell’Unione europea possa contribuire a rendere i cittadini europei consapevoli del fondamentale ruolo di garanzia che ciascuno di essi è chiamato a svolgere a tutela dei valori sui quali si fonda il processo di integrazione europea».

 

«Il Premio Filangieri 2023 rappresenta l’esame più severo mai subito dall’Accademia Filangieri. E’ stato infatti il primo evento che abbiamo organizzato dopo l’irreparabile perdita del nostro vice presidente e guida Mauro Giancaspro. La viva e palpitante attualità del pensiero di Filangieri, da noi tutti rivendicata con orgoglio, è dapprima emersa nella risoluzione dei più delicati gangli della nostra giurisdizione, con i rigorosi interventi dottrinari del prof. De Santis e della prof.ssa Troisi, per poi echeggiare possente tanto nel mirabile intervento del Giudice Raffaele Sabato della Corte europea dei diritti dell’Uomo, quanto nella viva e palpitante prassi notarile ricordata dal Notaio Antonelli. Ma soprattutto, l’attualità della mission dell’Accademia Filangieri è emersa dagli appropriati richiami al pensiero del filosofo operati in ambiti davvero sorprendenti dai giovani vincitori del Premio Filangieri. La giusta emozione per il palpabile successo era scolpita nei volti alla fine dell’evento, come si evince dalla foto celebrativa scattata davanti al ritratto del ”Maestro di noi tutti” al Museo civico Filangieri» ha dichiarato Benedetto Migliaccio.

 

«Il convegno ha rappresentato un momento di profondo dibattito e riflessione sulle tematiche sociali, politiche e culturali più rilevanti del momento. Grazie alle autorevoli relazioni di il convegno ha offerto un'importante piattaforma per la discussione e lo scambio di idee. La consegna del Premio Filangieri a 3 nostri “ex” colleghi, riconoscimento prestigioso per eccellenza nel campo dei diritti umani e della giustizia sociale, ha sottolineato ancor di più il valore dell'impegno individuale e collettivo che l’Accademia Filangieri si propone di perseguire col Suo impegno quotidiano. Tutti noi partecipanti, soprattutto giovani studenti universitari, abbiamo recepito spunti significativi per affrontare le sfide globali che ci attendono per promuovere un futuro più equo e inclusivo per tutti» ha dichiarato Christian Montella.

 

L’incontro è proseguito con quattro relazioni scientifiche, coordinate dal prof. Amedeo Arena, che hanno esaminato il pensiero di Filangieri e la sua rilevanza nell’epoca contemporanea in diversi campi, dall’obbligo di motivazione al ruolo del giudice, dalle origini del sindacato di costituzionalità alle sfide poste dall’attuazione della normativa antiriciclaggio.

 

La prima relazione è stata affidata a Raffaele Sabato, giudice presso la Corte europea dei diritti dell’Uomo e membro della Commissione del Premio Filangieri, il quale ha commentato: «Nel condividere la prammatica del re Ferdinando IV del 27 settembre 1774, con la quale si imponeva ai giudici,  ‘sull'esempio dei Tribunali più rinomati’, di indicare ‘le norme violate e quelle applicate’ e di fornire la motivazione delle sentenze, Filangieri si poneva all'avanguardia della scienza giuridica, anticipando di un quindicennio le norme francesi alle quali di solito si fa riferimento come i primi esempi di previsioni legislative sul tema.

 

L’obbligo di motivazione permea oggi il nostro art. 111 Cost e la stessa giurisprudenza della CEDU, rappresentando un baluardo nella difesa del valore Stato di diritto».

Sul tema del controllo di costituzionalità delle leggi si è invece soffermata Michela Troisi, docente di diritto costituzionale processuale presso l’Università Federico II: «Coraggio e passione: non troverei parole migliori per descrivere, allo stesso tempo, la figura del giurista e dell'uomo Filangieri, nonché l'iniziativa a cui ho avuto l'onore di partecipare stamattina. Ringrazio sinceramente il prof. Amedeo Arena per avermi dato questa opportunità. Non dimenticherò facilmente l'emozione di aver goduto, dopo l’incontro all’Università Federico II, di una visita al Museo Filangieri: da costituzionalista, sono rimasta molto colpita dall’affascinante carteggio epistolare tra Filangieri e Franklin».

 

Francesco De Santis, professore associato di diritto processuale civile presso l’Università Federico II, si è occupato del ruolo del giudice rispetto alla legge. «La Cerimonia di conferimento del Premio Filangieri (edizione 2023) si è rivelata, per me, una piacevole occasione di crescita, personale e culturale. Oltre al dialogo scientifico con gli altri colleghi, con alti magistrati e con esponenti del mondo delle professioni, ho potuto ascoltare le parole di alcuni giovani laureati in Giurisprudenza i cui elaborati di tesi hanno affrontato temi giuridici di sicura attualità anche alla luce del pensiero di Gaetano Filangieri. Nelle parole di tutti ho colto un senso di umanità nell'analisi del diritto, intesa come strumento volto alla costruzione di una società migliore, nella dimensione europea ed oltre. Un bel messaggio a Napoli, dove lo spirito di Filangieri vive, e da Napoli».

 

Il notaio Gian Marco Antonelli, della Commissione studi del Consiglio nazionale del notariato, ha invece esaminato le sfide che l’attuazione della normativa antiriciclaggio pone al principio dello Stato di diritto. Al termine dell’incontro ha dichiarato: «Le illuminate parole di Gaetano Filangieri, oggi, hanno riecheggiato come un monito a non obliare i principi su cui riposa il nostro Stato di Diritto, come purtroppo  spesso accade, nella sua convulsa frenesia, al legislatore moderno, ad esempio nella materia dell'antiriciclaggio. I Giuristi, come i filosofi, tra cui si annovera lo stesso Filangieri nelle sue Riflessioni, sono l'ultimo baluardo contro la corruzione del Diritto, e per questo su di loro grava l'onere di un'incessante caccia  alle violazioni dei principi generali. Oggi, la chiamata a raccolta è stata accolta con entusiasmo e questo è un segno che lo spirito di legalità, che alberga nei cuori dei Giuristi, prevarrà sempre».

 

Al termine dell’incontro di studi, Benedetto Migliaccio ha annunciato la nomina a socio onorario dell’Accademia Filangieri del medico e ricercatore italoamericano Antonio Giordano, fondatore e CEO della Sbarro Health Research Organization e Board Member della National Italian American Foundation. Con tale onorificenza, l’Accademia Filangieri ha inteso premiare il costante impegno del prof. Giordano per la promozione della conoscenza dell’illuminismo napoletano negli Stati Uniti e l’esercizio della “sensibilità” in campo medico e scientifico, in linea con gli insegnamenti dell’illuminista Domenico Cirillo.

 

«Sono davvero emozionato nel ricevere questa nomina come socio onorario dell’Accademia Filangieri, istituzione che più di ogni altra, oggi, è attiva nel portare avanti i valori dell’illuminismo napoletano» ha dichiarato Antonio Giordano. «Questo riconoscimento rappresenta non solo un’onorificenza personale, ma anche un tributo all’importanza della divulgazione dell’illuminismo napoletano negli USA, in particolare nell’ambito della comunità italoamericana. È stato emozionante sostenere ed affiancare il prof. Amedeo Arena nella sua instancabile opera di promozione della conoscenza negli Stati Uniti del pensiero di Gaetano Filangieri e Domenico Cirillo, intellettuali che assumono, per molti italoamericani, un’importantissima valenza identitaria. Intendo intensificare il mio impegno in questa direzione, da oggi anche in qualità di socio di una delle più autorevoli istituzioni culturali napoletane».

 

Uno dei momenti più toccanti è stato il conferimento del Premio Filangieri per giovani giuristi, assegnato ai laureati in giurisprudenza che si sono distinti per aver saputo, attraverso le proprie tesi, proiettare nella contemporaneità il pensiero cosmopolita di Filangieri. Tale premio è attribuito ogni anno da una Commissione composta dal prof. Amedeo Arena, dall’avv. Riccardo Imperiali di Francavilla e dal giudice Raffaele Sabato.

 

«Quando ho ideato questo premio di laurea, non potevo immaginare il successo che avrebbe avuto. Per tre anni consecutivi, dei giovani laureati in giurisprudenza hanno letto approfonditamente le opere di Filangieri per individuare dei punti di contatto con le proprie tesi di laurea aventi ad oggetto i temi giuridici più disparati: dal genocidio alle concessioni balneari, dalla tutela dei dati personali a quella del diritto d’autore. Ciò ha consentito a questi giovani di avvicinarsi al pensiero cosmopolita di Filangieri, permettendo ai suoi insegnamenti di continuare a vivere nelle menti e nei cuori dei giuristi di domani» ha dichiarato Amedeo Arena.

 

Una delle tre borse di studio di 500 euro messe in palio dall’Accademia Filangieri è andata ad Eleonora Bruno, 25 anni, attualmente tirocinante presso Corte Penale Internazionale dell’Aia. La sua tesi, in diritto internazionale, ha affrontato la tematica del genocidio. Al termine dell’incontro, ha commentato: «Il Premio Filangieri rappresenta un’occasione per far risuonare il pensiero dell’intellettuale nelle aule universitarie. Egli può essere visto come un precursore delle sfide affrontate dalla giurisprudenza internazionale riguardo al perseguimento di un’ideale di giustizia a livello globale. Le sue intuizioni sulla necessità del "sovrano impero delle leggi" come chiave del passaggio dalla “discordia alla tranquillità”, trovano tutta la loro attualità se calate nell’analisi delle sfide relative ai conflitti più moderni. É, pertanto, dovere di noi giovani recuperare le riflessioni dell’intellettuale come risposta a problematiche attualissime».

 

Tra i vincitori del Premio Filangieri anche Raffaele Cananzi, 24 anni, praticante avvocato, laureato con una tesi in diritto amministrativo sulla tutela e gestione delle coste: «Sono onorato di esser stato assegnatario di questo prestigioso premio. È un piacere ricordare un grande giurista quale è  Filangieri. Le sue opere a distanza di secoli hanno ancora rilevanza in diversi campi del diritto ed è incredibile come sia riuscito a mettere in luce problematiche tutt'ora attuali. Trovare dei punti di contatto tra il mio elaborato di tesi ed il suo pensiero è stata un'impresa meno ardua di quanto pensassi, in virtù della modernità del suo pensiero. Gaetano Filangieri riesce ad analizzare nei suoi scritti questioni giuridiche, economiche e sociologiche, con una spiccata capacità di contemperamento di tutti gli interessi coinvolti. Ed è proprio questo 'l'oggetto della legislazione', in quanto una buona legge è tale nel momento in cui riesce a bilanciare gli interessi dei privati con gli interessi pubblici. Solo così il legislatore potrà concorrere al sostentamento della felicità della nazione. Il che vale anche rispetto al tema della mia tesi di laurea, che ha riguardato le concessioni demaniali: anche in questo campo occorre che il legislatore contemperi interessi diversi, attraverso il principio di concorrenza, perché sia assicurato il bene comune, il miglior godimento dei beni paesaggistici e la tutela ambientale».

 

Beneficiaria di una borsa di studio dell’Accademia Filangieri è stata poi Emilia Morra, 24 anni, praticante avvocato e giornalista pubblicista, che ha dichiarato: «Il premio Filangieri rappresenta non solo una grande gratificazione personale, ma anche un’opportunità per trasporre nella realtà contemporanea le riflessioni e le intuizioni del grande illuminista partenopeo. La tutela dei diritti umani, anche di quelli di nuova generazione come il diritto alla protezione dei dati personali, dev’essere interesse preminente dei legislatori, e le opere di Filangieri, in tal senso, sono un vademecum senza tempo per i giuristi di oggi e del domani».

 

La Commissione del Premio Filangieri ha attribuito, infine, una menzione speciale a Gianluca Febbraro, 25 anni, impiegato anche prima del conseguimento della laurea in giurisprudenza presso PWC a Milano. Il suo elaborato, in diritto dell’Unione europea, tratta dell'armonizzazione del diritto d'autore europeo e i risvolti delle nuove tecnologie. «È singolare osservare come il pensiero di Filangieri abbia avuto un impatto così duraturo sulla teoria giuridica e politica: iniziative come questa sono importanti per alimentare la consapevolezza e riconoscere un’eredità preziosa che conto di mantenere viva nella mia carriera futura. La visione illuminata del rispetto dei diritti umani del celebre giurista partenopeo, infatti, ha ispirato generazioni di studiosi e trovo che le sue idee assumano una rilevanza ancora maggiore in un’epoca di profonde incertezze e instabilità, dal momento che possono orientare le azioni di chi oggi si impegna nella costruzione di un mondo più equo e solidale».

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